Che dire? La nuova Sherlock,col suo numero 66 (relaunch issue!), è un vero flop. L'editore ha silurato tutto il vecchio staff, da David Stuart Davies ai suoi collaboratori, e ha messo ai "bottoni di comando" il co-editore e autore di thriller Teddy Hayes. Forse il progetto è ambizioso, perchè propone una rivista tutta a colori (prima era in rigoroso bianco e nero) e che pesca nel thriller a 360°, navigando a vista tra i temi dell'entertainment. Non a caso si pubblicizzano i programmi del network TCM, che in luglio ha degli slot denominati Crime Wave (con film gialli programmati tutti i giorni), si aprono rubriche sui videogiochi, sulla musica e sul cinema... Ma in sostanza, tolta la nuova grafica, la rivista è praticamente vuota di contentuti. Le recensioni finiscono con delle segnalazioni di soli titoli e autori (senza prezzo) che nemmeno un settimanale non specializzato oserebbe presentare ai propri lettori. Addirittura ci sono due pagine sul processo a Michael Jackson. Insomma un vero disastro! E di Sherlock Holmes se ne parla, direte voi? Ebbene, rispetto all'edizione che conoscevamo fin dagli Anni Novanta lo spazio dedicato al Nostro si risolve nella rubrica Baker Street Bulletin, ma al suo interno solo due brutte sorprese. La prima è un apocrifo di Johnny S. Geddes che l'editore ha deciso di pubblicare a puntate (il che su un bimestrale è assolutamente assurdo!), la seconda riguarda l'articolo d'approfondimento scelto che si fossilizza sul profilo di Richard Lancelyn, il fan inglese trovato assassinato nel marzo 2004. Infine, all'interno della rivista si pubblicizzano servizi e temi che rimandano al sito e che invece non si trovano ancora, dimostrando dicotomia assoluta tra quanto pubblicato su carta e quanto on-line (strano, perché l'online dovrebbe essere più semplice da aggiornare rispetto alla pubblicazione e spedizione di una rivista su carta...). Insomma, finisce qui il mito di una rivista tanto cara agli sherlockiani. Alla nuova Sherlock non sappiamo cosa augurare. Staremo a vedere se questo cambio di rotta, alla ricerca di un nuovo pubblico e maggiori lettori, porterà gli sperati ritorni ai due editori. Certamente gli abbonamenti consolidati dei fan di Sherlock Holmes subiranno un drastico calo, perché attulamente di Sherlock è rimasto solo il titolo.
La fine di Sherlock?
La rivista inglese Sherlock ha cambiato ancora una volta il suo target... questa volta una scelta decisamente in peggio per gli sherlockiani
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