Se, come me, siete legati da una ammirazione quasi incondizionata al buon vecchio Sherlock Holmes, il primo impatto con questo ottimo romanzo di Jo Soares, Un samba per Sherlock Holmes, può essere un po' irritante. Il quarantenne detective di Baker Street che sbarca a Rio de Janeiro, invitato dall'imperatore Pedro II per ritrovare un prezioso stradivari misteriosamente svanito, non assomiglia troppo a quello descritto dal suo creatore, Sir Arthur Conan Doyle. Coltissimo, ma più fortunato che abile, vanitoso ed un po' imbranato, l'Holmes di Soares al principio sorprende e stupisce, ma, proseguendo nella lettura, non si può evitare di lasciarsi avvolgere dalla magia che permea questa Rio de Janeiro di fine Ottocento, magicamente restituita alla vita dalla penna sapiente ed ironica dell'autore. Dai suoi personaggi colorati, dal fascino un po' maturo di una bizzosa Sarah Bernard, dall'atmosfera scanzonata che aleggia al Retaggio di Afrodite, libreria e luogo di ritrovo degli intellettuali e dei nullafacenti della città (dal Marchese de Salles al libraio Miguel), dall'aria solo apparentemente bonaria del sovrintendente Mello Pimenta. Ed in questo luogo a metà tra realtà e magia, anche il detective inglese, travolto dai ritmi della samba, finisce col diventare più umano, abbandonando il proprio tradizionale aplomb al punto di invaghirsi di Anna Candelaria, bellissima attrice mulatta, per amore della quale abbandonerà momentaneamente l'uso della cocaina a favore della cannabis. Mentre un Watson piuttosto confuso dalla scoperta delle proprie facoltà medianiche, inventa, per puro caso, la caipirinha(1). Quando poi qualcuno inizia ad uccidere ed a mutilare brutalmente giovani ragazze, lasciando come unico macabro indizio una corda di violino, la tensione prende a salire in un crescendo da thriller fino alla imprevedibile, geniale, conclusione. Poi c'è la ricerca storica, impeccabile, il gusto per il pettegolezzo, l'ombra onnipresente del realismo magico. Tutti elementi che contribuiscono a fare di questo romanzo di Soares, passato quasi in silenzio qui in italia, un piccolo capolavoro della letteratura sudamericana, nonchè uno splendido, irriverente omaggio ad uno dei più grandi personaggi dell'immaginario collettivo di tutti i tempi. Assolutamente da non perdere.
Dal testo: - Signora Hudson, vedo che, contrariamente agli ordini del medico, continua a mangiare di nascosto le uova per prima colazione.Lla povera donna trasalì e balbettò imbarazzata: - E' vero signore, non posso resistere... ma come lo avete scoperto? - Semplice, signora Hudson. Nella fretta di inghiottire avete lasciato cadere una goccia di tuorlo sulla camicetta. Povocando una macchia gialla. ne ho dedotto che avete disubbidito al dottore. La governante guardò avvilita il collo della camicetta. - Mah, per la verità, signor Holmes, questa che chiamate macchia gialla è una spilla d'oro che apparteneva a mia madre. E' curioso, tuttavia; in effetti stamattina ho mangiato una homelette. - E' evidente. Le mie deduzioni sono sempre esatte. E' la vostra spilla che è sbagliata. Potete andare, signora Hudson.
Einaudi - coll. Tascabili 276 pp. - Euro 8.78, ISBN 88-06-14943-1 ____________________________
1 Tradizionale cocktail brasiliano composto da: Cachaca (rum invecchiato in botti di quercia), zucchero e lime.
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