Sul finire degli anni Sessanta, in una Sardegna in piena trasformazione, il nuovo che avanza si scontra con l’arcaicità di un mondo in agonia. L’omicidio di un bambino, il cui cadavere sarà “esposto” all’aperto come in un barbaro rito, assurge a simbolo di questo passaggio. E simboli sono anche le sorelle Natalia e Costantina Frau: una di quel nuovo divorante, l'altra di quel vecchio che si lascia divorare. Il maresciallo dei carabinieri Carmine Dioguardi, che investiga sul delitto, è un uomo pieno di cliché e di pregiudizi che considera la Sardegna una specie di confino. Le indagini, in un complesso intreccio di sentimenti e passioni, porteranno Dioguardi a incontrare personaggi ambigui e sfaccettati. Quando si tratterà di andare a fundu, finzas a sa morte secada, di andare, cioè, a fondo, fino a tagliare la morte, il maresciallo sarà davvero convinto di averlo fatto? E se, invece, qualcuno, con quella “esposizione”, avesse avuto la pretesa di…. scarnificare la morte? Di questo libro Luigi Bernardi ha detto che è “un bel romanzo perché fa quello che devono fare i romanzi scritti per intrattenere i lettori: trascina dall’inizio alla fine, e ogni volta che gli occhi sono costretti a staccarsi dalla pagina, questo avviene con un certo rammarico, unito al desiderio di riprendere il più presto possibile”.
Autore: Nicola Verde, Titolo: Sa morte secada, Prefazione di Luigi Bernardi. Collana: Gialloteca, 224 pagg. 13 euro - ISBN: 88-7758-565-X
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